venerdì 5 ottobre 2012

15_06_2012 Esercitazione Prova esame corso Coordinatore RAA versione 9.6.2012


ESERCITAZIONE PROVA ESAME: TECNICO ESPERTO NELLA GESTIONE DI SERVIZI E/O STRUTTURE SOCIALI E SANITARIE

 

 

1)          Individuare il posizionamento del servizio analizzando il sistema territoriale di riferimento, il fabbisogno espresso e potenziale e la normativa in vigore.

 

POSIZIONAMENTO DEL SERVIZIO

 

L’invecchiamento della popolazione, caratterizzato da un prevalente aumento della componente più anziana, sta comportando una crescita esponenziale di soggetti malati cronici e non autosufficienti, così come un progressivo allungamento delle aspettative di vita in condizioni di disabilità. Questo fenomeno sta già coinvolgendo significativamente l’organizzazione dei servizi socio-sanitari. La casa residenza e il nucleo specializzato si andranno ad  inserire all’interno della rete sei servizi territoriali del Distretto di Parma  dell’Azienda USL di Parma integrandosi in particolare al lavoro del consultorio delle demenze. Potrà fornire una risposta al percorso di adeguamento e miglioramento della rete dei servizi proprio nei confronti di un bisogno sempre maggiore e sottolineato anche nel processo di Accreditamento dei servizi-socio (DGR 514/2009).

 

FABBISOGNO ESPRESSO E POTENZIALE

 

Il Distretto di Parma si compone di 5 Comuni (Parma, Colorno, Mezzani, Sorbolo, Torrile) tutti afferenti alla “Zona Pianura”.

Il Distretto ha una superficie complessiva pari a 414,98 Km2, con una popolazione residente, all’ 1/01/2008, pari a 207.594 unità e una densità abitativa, sempre all’ 1/01/2008, pari a 500,25 abitanti per Km2.

L’aumento complessivo della popolazione residente dal 2003 al 2008 è stato pari a 9.232 unità.

Significativo il dato relativo alla popolazione anziana, gli anziani dai 65 anni in su rappresentano il 22,19% della popolazione residente nel Distretto e le donne costituiscono la maggioranza di questa popolazione (59,80%).

La nuova struttura dovrà adeguarsi alla normativa regionale dell'accreditamento nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari. (DGR N. 514/2009)

 

 

NORMATIVA IN VIGORE

La disciplina dell’accreditamento e dei relativi requisiti viene stabilita in maniera uniforme dal livello regionale. In sede di contratto di servizio possono invece essere definiti ulteriori requisiti e livelli di qualità, a condizione che tale scelta:

- non costituisca in alcun modo fattore di esclusione diretta o indiretta all’accesso al servizio da parte dell’utente;

- sia condivisa in ambito distrettuale, perseguendo l’obiettivo di una tendenziale omogeneità in tale ambito;

- la remunerazione aggiuntiva rispetto al sistema di tariffe definito a livello regionale sia congrua e non ricada in alcun modo sul Fondo regionale per la non autosufficienza.

 Al fine di assicurare un avvio graduale del nuovo sistema di committenza ed erogazione dei servizi socio-sanitari, la legislazione regionale ha previsto un percorso flessibile che si articola su tre tipologie distinte di accreditamento e che ora vengono disciplinate con il presente provvedimento attuativo dell’articolo 23 della l.r. 4/2008.

Le previsioni contenute nel provvedimento riguardano pertanto:

- l’accreditamento definitivo dei servizi, disciplinato e previsto dall’art. 38 della l.r. 2/2003 e dall’art. 23 della l.r. 4/2008, che costituisce nel regime ordinario il modulo di erogazione delle prestazioni socio-sanitarie a carico del servizio sanitario pubblico e degli Enti locali;

- l’accreditamento transitorio, quale percorso facoltativo introdotto dall’articolo 23 della l.r. 4/2008 per l’avvio dell’accreditamento e la trasformazione, in presenza di determinate condizioni, dei rapporti esistenti tra Enti Locali (e/o loro forme gestionali dei servizi) e AUSL e soggetti gestori per l’erogazione dei servizi sociosanitari, nell’ambito di un processo graduale e progressivo di attuazione dell’accreditamento definitivo;

- l’accreditamento provvisorio, disciplinato ed introdotto dall’art. 23 della l.r. 4/2008, quale modalità ordinaria per l’instaurazione, attraverso meccanismi trasparenti ad evidenza pubblica, di nuovi rapporti (ovvero, rapporti non ancora esistenti) tra Enti Locali e AUSL e soggetti gestori per l’erogazione dei servizi sociosanitari, che si applicherà sia nella fase transitoria che in quella a regime.

 

Normativa in vigore Casa-Residenza per anziani non autosufficienti :

Attuazione della normativa regionale vigente (articolo 38 della l.r. 2/2003, deliberazione della giunta regionale n. 772/2007, articolo 23 della l.r. 4/2008, deliberazione dell'Assemblea legislativa 175/2008 recante il nuovo Piano Sociale e Sanitario).

 

La creazione di un centro diurno demenza fa riferimento alla normativa del Progetto Demenze Regionale (DGR 2581/99) la Regione Emilia Romagna che vuole affermare l’importanza nelle Case Residenze della creazione di specifici nuclei dedicati all’accoglienza di persone affette da demenza. L’anziano e la sua famiglia per accedere a questo servizio si dovranno rivolgere all’assistente sociale responsabile del caso del Comune di residenza che dovrà:

     accogliere la domanda

     individuare ed analizzare il problema – presa in carico;

     elaborare il progetto di intervento e del contratto con l’utente (verifica del consenso dove possibile);

     trasmettere il progetto al responsabile del S.A.A. che attiva l’U.V.G. per la valutazione multidimensionale;

     attuazione del progetto d’intervento – attivazione del servizio;

     verifica e valutazione dei risultati ottenuti;

     conclusione del processo di aiuto o eventuale nuovo progetto;

 

Attualmente sono circa 60.000 le persone affette da demenza in Emilia Romagna.

·        Almeno 3 sono i caregiver che ruotano attorno ad un malato;

·        Numeri che raddoppieranno nei prossimi 30 anni;

·        Costi si triplicheranno nei prossimi anni;

·        La demenza è una delle principali cause di disabilità nella terza età;

·        Il 40% delle persone anziane che accede in ospedale è demente;

·        Almeno il 50% degli ospiti delle strutture residenziali;

Questi numeri confermano l’importanza che potrà avere questo nucleo demenza nella risposta  ai bisogni d’assistenza alle persone affette da demenza.  

 

Il Progetto regionale demenze (dgr 2581/99) e l’allegato specifico sulla demenza (DGR 514/2009) ha l’obiettivo di:

·        ricercare il migliore benessere possibile per le persone con demenza;

·        valorizzare e sostenere chi li assiste, coinvolgerli nel processo di cura consentendo loro una vita “normale”;

·        offrire un sistema di servizi globale, unitario, integrato, radicato nel territorio, vicino alle persone;

·        non percorsi troppo differenziati ma qualificazione della rete esistente.

 

 

2)          Definire le caratteristiche distintive della casa residenza e del centro diurno demenza che si vuole realizzare specificando per entrambe anche le attivita’ complementari e di supporto necessarie al fine di rispondere anche ai requisiti richiesti dell’accreditamento.

 

La Casa Residenza ed il Centro Diurno verranno localizzate in una medesima struttura posta in una nuova struttura sita in Parma in Via Budellungo.

Caratteristiche distintive: La casa residenza e il centro diurno al fine di avere i requisiti strutturali stabiliti dall'accreditamento dovranno avere al massimo 75 posti letto la prima e 15 posti la seconda. Al piano terra verrà collocato il nucleo demenze di 15 posti e ai tre piani superiori verranno collocati i nuclei residenza di 25 posti ciascuno nella misura di uno per piano.

Al fine di assicurare la movimentazione verticale ai piani la struttura verrà dotata di due ascensori e due montalettighe.

La struttura pertanto sarà composta da 4 nuclei ; il soggetto gestore assicura l'attività di 1 coordinatore e 4 R.A.A , uno per nucleo.

 

 

Caratteristiche casa-residenza:

La dotazione di posti letto in camera singola dovrà essere almeno pari al 40% della capacità ricettiva del servizio (con riferimento ai posti accreditati).

In ogni caso dovrà essere adeguata in rapporto alla dotazione di camere singole definita a livello distrettuale sulla base di una valutazione da parte del soggetto istituzionalmente competente, coerente con gli ordinamenti espressi dal Comitato di Distretto, circa il fabbisogno di camere singole in funzione della presenza di condizioni e necessità assistenziali.

Al fine di ottemperare a tale disposizione ogni nucleo residenza da 25 posti  sarà dotato di 10 camere da letto singole e di 8 doppie le cui superfici utile saranno di mq 12 per le singole e di 18 mq per le doppie. Ogni camera verrà dotata di servizi igienici attrezzati per la non autosufficienza di dimensioni tali da permettere l'ingresso e la rotazione delle carrozzine. In tutti i posti letto e in tutti i servizi igienici sono disponibili campanelli di chiamata di allarme. E' garantita la presenza in ogni camera la presenza di un impianto di illuminazione notturna e la disponibilità di apparecchi televisivi.

Nei servizi di nucleo sono previsti i seguenti spazi:

·        Soggiorno

·        Zona pranzo

·        Locale di servizio per il personale con servizio igienico

·        Angolo scaldavivande e per bevande calde o dispensatore di snacks e bevande

·        Bagno assitito e idoneo a garantire la privacy della persona assistita

·        Locale per vuotatoio e lavapadelle

·        Locale deposito carrozzine

·        Locale per attività di piccolo gruppo e/o gli incontri tra utenti e conoscenti/famigliari

·        Locale adibito a deposito della biancheria sporca e un locale per il deposito biancheria pulita

Per l'erogazione delle prestazioni ed attività sanitarie devono essere previsti:

·        Locale per ambulatorio

·        Servizio igienico

·        Palestra dotata di attrezzature ed ausili con relativo deposito

·        Locale deposito per attrezzature, carrozzine, materiale di consumo, etc.

·        Armadiatura chiusa a chiave idonea alla conservazione dei farmaci.

Detti locali devono essere di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva massima prevista per il nucleo.

 Al piano terra vengono collocati specifici locali cui potranno usufruirne i singoli nuclei:

·        Locali lavanderia e guardaroba, cucina e dispensa,

·        Locali comuni ad uso polivalente da destinare a soggiorno, attività occupazionali, esercizio di culto.

·        Servizi igienici di cui almeno uno attrezzato per la non autosufficienza

·        Uffici adeguati alle modalità organizzative adottate per il servizio

·        Locale adibito a camera ardente.

 

Attività di supporto e complementari:

Si vuole offrire ospitalità e assistenza, occasioni di vita comunitaria e disponibilità di servizi per l'aiuto nelle attività quotidiane; vuole offrire stimoli e possibilità di attività occupazionali e ricreative culturali di mantenimento e riattivazione. Fornire altresì assistenza medica, infermieristica e trattamenti riabilitativi per il mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute e di benessere dell'anziano.

 

Caratteristiche centro diurno nucleo demenza:

Il centro diurno garantisce un ambiente sicuro e protesico, secondo i criteri seguenti criteri generali:

·       Una semplificazione graduata e facilitazione funzionale in base alle residue capacità;

·       La sicurezza e quindi la riduzione/eliminazione dei rischi evitando nel contempo, il più possibile, limitazione ai movimenti dell'ospite;

·       Familiarità dell'ambiente che deve richiamare il più possibile luoghi e materiali di abitazione comune, anche attraverso la possibiltà per l'ospite di portare il proprio animale da compagnia;

·       Una riduzione della connotazione sanitaria degli ambienti, anche evitando l'utilizzo di divise sanitarie da parte degli operatori.

 

Il nucleo verrà collocato al piano terra dell'edificio in modo da potere soddisfare i requisiti di accreditamento usufruendo di uno spazio cortilizio o un'area attrezzata a giardino (finalizzata al wandering).

Al fine di soddisfare i requisiti di accreditamento la struttura dovrà rispettare i seguenti parametri e pertanto avrà:

·        Zona soggiorno

·        Zona pranzo

·        Zona riposo

·        Zona destinata ad attività di mobilizzazione

·        Numero 2 servizi igienici in quanto si supera la capacità ricettiva di 10 ospiti.

·        Servizi igienici per il personale separati da quelli per gli ospiti.

Sono altresì previsti 2 locali che consentano attività di piccolo gruppo e/o gli incontri tra utenti e conoscenti.

Vengono assicurate attrezzature e ausili necessari al soddisfacimento dei bisogni individuali, in particolare al riposo, all'igiene, all'alimentazione e all'idratazione, alla mobilizzazione e alla sicurezza e di quanto è necessario in riferimento al PAI.

Sono comunque presenti:

·        Corrimani a parete nei percorsi principali;

·        Dotazione di ausili (non personalizzati) per la mobilità ed il mantenimento delle autonomie funzionali residue;

·        Ausili posturali;

·        Poltrone relax;

·        Dotazione adeguata di sollevatori in numero proporzionato alla tipologia di utenti;

·        Pavimentazione omogenea ed antisdrucciolo;

·        Colorazione di pareti e pavimenti con tinte calde;

·        Mascheramento delle porte antifuga(mantenendo la facilità di accesso);

·        Porte bloccate manualmente o elettronicamente (sbloccabili anche a mano in caso di incendio);

·        Arredi privi di spigoli pericolosi(o dotati di paraspigoli con colori contrastanti);

·        Erogazione dell'acqua a temperatura costante;

·        Presenza di ausili per l'orientamento temporale e spaziale;

·        Presenza di almeno uno spazio alternativo agli ambienti comuni;

·        Presenza di un percorso interno per il wandering;

·        Area per attività strumentali, occupazionali e/o di affacendamento;

Sono comunque presenti attrezzature sanitarie, elettromedicali necessarie al soddisfacimento dei bisogni anche sanitari degli utenti secondo quanto previsto dai piani di assistenza individualizzata.

Gli arredi, gli ausili e le attrezzature avranno caratteristiche e saranno collocate in modo tale da garantire un ambiente familiare.

 

Attività di supporto e complementari:

Il programma delle attività da realizzare con gli ospiti dementi in relazione ai bisogni di ciascuno vedrà:

·        Stimolazione cognitiva

·        Stimolazione funzionale

·        Stimolazione motoria

·        Attività di socializzazione

Verranno adottati interventi finalizzati a controllare/contenere i disturbi comportamentali, interventi a sostegno ai familiari e interventi volti a razionalizzare trattamenti farmacologici ed alla prevenzione /cura delle complicanze dello stadio avanzato della malattia.

Obiettivi del nursing al paziente demente ospitato saranno:

·        ottimizzare lo stato funzionale

·        compensare la perdita di memoria e il disorientamento;

·        ridurre i disturbi comportamentali;

·        garantire la sicurezza

·        prevenire le complicanze.

 

La deambulazione ad esempio, deve diventare una prescrizione con la stessa dignità dell’igiene, del farmaco, dell’igiene personale, degli accertamenti, ecc. Particolare attenzione sarà posta agli interventi non farmacologici che combinano Rot, Reminescence therapy, validation therapy, esperienze piacevoli (Musicoterapia) ed esercizio fisico, sono efficaci sullo stato cognitivo e sull’umore di pazienti e sono trattamenti che dovranno essere presi in considerazione per il trattamento della malattia di Alzheimer. Per conservare le funzioni non ancora perdute della persona accolta nel nucleo demenza saranno potenziati quindi proprio gli interventi sui deficit cognitivi con programmi specifici con interventi sui disturbi del comportamento con terapie non farmacologiche come terapia occupazionale, stimolazione multisensoriale, musicoterapia, danzamovimentoterapia, pet therapy, ecc.. Ci si pone l'obiettivo di controllare/contenere i disturbi del comportamento associati alla demenza, mettendo a punto strategie assistenziali e di prevenzione della ricomparsa dei disturbi. Si intende supportare le famiglie nell'assistenza continuativa all'anziano, facilitare l'individuazione ed il percorso nei servizi della rete, offrire ascolto e sostegno qualificati nell'affrontare la malattia anche dal punto di vista psico-relazionale. Sviluppare modalità di addestramento e di sostegno di familiari e operatori relativi alla gestione del malato al domicilio o nel servizio di provenienza (gestibilità del paziente in altri contesti).

 

    

 

3)   Descrivere quali saranno i compiti affidati in questo servizio alla figura del coordinatore e della RAA.

 

Coordinatore responsabile di servizi e/o strutture per anziani e disabili

Assicura la qualità della vita ed il benessere complessivo degli utenti dal punto di vista bio-psicosociale, garantendo un governo unitario del servizio sotto il profilo della qualità tecnica, organizzativa e relazionale. Concorre alla definizione della programmazione ed è responsabile della gestione e valutazione complessiva del servizio, risponde del risultato finale all’utenza configurandosi quindi come posizione di indirizzo e coordinamento generale delle attività, in particolare per quanto riguarda l’integrazione tra processi socio-assistenziali e sanitari.

 

 

Competenze:

Sa interpretare i bisogni e le domande di assistenza degli utenti di riferimento, assicurando la progettazione dei servizi in coerenza con la rete territoriale e processi di lavoro congruenti. Sa elaborare la proposta di programma pluriennale ed annuale del servizio ed il relativo sistema di valutazione.

Sa coordinare i diversi processi e procedure generali del servizio in una logica di insieme, assicura in particolare il governo complessivo e la qualità del percorso assistenziale ed una gestione efficiente dei diversi servizi generali quali la fornitura pasti, pulizie generali, lavanderia, manutenzione ordinaria e straordinaria.

E’ in grado di concorrere all’elaborazione e alla gestione del budget del servizio per l’area di propria competenza.

E’ in grado di utilizzare metodologie di lavoro integrate e multiprofessionali all’interno del servizio, nella rete dei servizi, con le parti sociali e le reti informali. Sa gestire gruppi di lavoro e riunioni.

E’ in grado di promuovere lo sviluppo professionale dei collaboratori del servizio, utilizzando gli strumenti della valorizzazione delle risorse umane nell’ambito delle scelte dell’ente.

Sa utilizzare i sistemi informativi e curare l’informatizzazione del servizio per documentarne le attività.

Sa valutare i bisogni formativi e di sviluppo delle competenze propri e degli operatori.

E’ in grado di assicurare una verifica costante della qualità dell’intervento e di promuovere e gestire azioni e processi di miglioramento.

Sa aggregare persone, promuovere dinamiche di gruppo e integrare funzioni e unità organizzative intorno ad obiettivi condivisi e processi trasversali.

Sa gestire processi decisionali complessi, condividendo responsabilità con altri e decentrando le decisioni.

Sa sostenere e promuovere la motivazione dei collaboratori.

Sa utilizzare metodologie di comunicazione, negoziazione e relazione complesse controllando la propria emotività.

E’ in grado di intrattenere relazioni positive e collaborare con i diversi soggetti interni ed esterni coinvolti nella vita del servizio (utenti, famiglie, operatori, committenti, volontari, esponenti della comunità locale…).

E’ in grado di gestire le relazioni con il personale della struttura in particolare per quanto concerne i meccanismi di incentivazione e sanzione.

E’ in grado di gestire il proprio ruolo con eticità e riservatezza.

 

Conoscenze:

Conosce l’organizzazione ed il funzionamento del sistema dei servizi sociali e sanitari, dal punto di vista giuridico ed organizzativo.

Conosce i principali bisogni ed esigenze dell’utenza di riferimento dal punto di vista bio-psico-sociale.   

Conosce le teorie ed i sistemi di programmazione, gestione e valutazione di un servizio alla persona.

Conosce le teorie, i metodi e le tecniche di gestione e sviluppo delle risorse umane.

Conosce i principi e gli strumenti per la programmazione economico-finanziaria ed il controllo di gestione.

Conosce le teorie, i metodi e le tecniche di rilevazione e valutazione della qualità dei servizi.

Conosce i metodi e le tecniche del lavoro sociale, con particolare riferimento al lavoro per progetti personalizzati ed ai principali strumenti di valutazione multidimensionale.

Conosce le funzioni ed il ruolo degli operatori che a qualsiasi titolo svolgono attività all'interno del servizio.

 

Responsabile di nucleo delle Attività Assistenziali

Promuove la qualità della vita ed il benessere complessivo degli utenti in strutture o al domicilio, coordinando le attività degli OSS che operano nell’unità organizzativa/nucleo di competenza, assicurando la massima collaborazione per l’integrazione con le attività e le figure sanitarie, la corretta gestione delle procedure e dei processi del servizio, con particolare riferimento alle attività assistenziali e ai servizi alberghieri.

 

Competenze:

E’ in grado di programmare e coordinare le attività assistenziali dell’unità organizzativa di competenza.

Assicura la corretta gestione delle procedure e dei processi del servizio ed una gestione efficiente dei servizi alberghieri e accessori, con particolare riferimento all’approvvigionamento di materiali e strumenti per lo svolgimento dell’attività assistenziale di base e alberghiera.

Sa coordinare il lavoro degli OSS impiegati nel nucleo, organizzando in particolare i turni di lavoro ed il programma delle attività quotidiane e mensili rivolte agli utenti.

Sa utilizzare i sistemi informativi e partecipa all’informatizzazione del servizio per quanto di competenza.

Partecipa alla formulazione del budget e agli adempimenti connessi al controllo di gestione.

E’ in grado di utilizzare metodologie di lavoro integrato all’interno dell’unità organizzativa. Sa gestire gruppi di lavoro e riunioni.

E’ in grado di contribuire allo sviluppo professionale dei collaboratori del servizio.

Dimostra orientamento alle esigenze degli utenti e dei familiari ed interesse a migliorare la qualità del servizio.

Sa sostenere e promuovere la motivazione dei collaboratori.

Sa lavorare in gruppo ed in particolare sa svolgere azione di coordinamento ed orientamento dei gruppi.

E’ in grado di intrattenere relazioni positive e collaborare con i diversi soggetti interni ed esterni coinvolti nella vita del servizio (utenti, famiglie, operatori, volontari), favorendo un clima relazionale positivo anche in situazioni critiche.

 

Conoscenze:

Conosce l’organizzazione ed il funzionamento del sistema dei servizi sociali e sanitari, dal punto di vista giuridico ed organizzativo.

Conosce i bisogni e le esigenze dell’utenza di riferimento dal punto di vista bio-psico-sociale.

Conosce i metodi e le tecniche del lavoro sociale, con particolare riferimento al lavoro per progetti personalizzati ed ai più comuni strumenti di valutazione multidimensionale.

Conosce i metodi e le tecniche di aiuto alla persona con particolare rilievo per le attività di nursering, prevenzione, riabilitazione, riattivazione e mantenimento delle capacità residue.

 

 

 

 

4) Definire il target e i clienti del servizio

 

La casa residenza accoglierà soggetti anziani non autosufficienti di grado medio ed elevato che non necessitano di specifiche prestazioni ospedaliere.

Il centro diurno per demenze accoglierà soggetti affetti da demenza associata a disturbi del comportamento di livello significativo, preferibilmente deambulanti, in grado di trarre profitto da un intervento intensivo e limitato nel tempo. I criteri di elegibilità vengono individuati attraverso la valutazione multidimensionale, ivi compresa la valutazione neuropsicologica, comportamentale ed affettiva garantite dall'esame clinico e dall'utilizzo di strumenti e scale validati, somministrati da personale qualificato.

 

 

 

5) Nel rispetto dei requisiti dell'accreditamento configurare il processo di erogazione del servizio e le risorse necessarie per l'erogazione dello stesso. Per le figure degli OSS della casa residenza definire un budget di ore giornaliero necessario per il buon funzionamento di ogni singolo nucleo e descrivere poi uno specifico piano di lavoro (piano di lavoro del mattino o pomeriggio) con orari e attività da svolgere proprio per tali figure professionali;

 

La casa residenza deve significare luogo non di contenimento ma di massimo recupero sul piano fisico, motorio, funzionale e psico-affettivo delle potenzialità residue che tutti i soggetti, compresi quelli non autosufficienti, possono ancora avere. Questo luogo pertanto avrà come obiettivi fondamentali:

·        Un'attenzione particolare nei confronti della fragilità e delle caratteristiche indicative di perdita dell'autosufficienza;

·        La creazione di un ambiente di supporto al paziente cronico e non autosufficiente.

·        Un ruolo importante orientato al recupero e al mantenimento del massimo livello possibile di autosufficienza, e comunque tendenti a ritardare il degrado psico-fisico;

·        Un'organizzazione della giornata assistenziale tesa a preservare e massimizzare l'autonomia individuale, il benessere soggettivo, la soddisfazione personale, la dignità della persona;

Il centro diurno dedicato alle demenze avrà diverse finalità tra le quali avremo:

·        Controllare e contenere i disturbi del comportamento associati alla demenza, mettendo a punto strategie assistenziali e di prevenzione della ricomparsa dei disturbi;

·        Supportare le famiglie nell'assistenza continuativa all'anziano, facilitare l'individuazione ed il percorso nei servizi della rete, offrire ascolto e sostegno qualificati nell'affrontare la malattia anche da un punto di vista psico-relazionale;

·        Sviluppare modalità di addestramento e sostegno di familiari e operatori relativi alla gestione del malato al domicilio o nel servizio di provenienza

·        Sviluppare collegamenti strutturati con gli altri servizi della rete.

 

Importanza rilevante assume in entrambe le tipologie della struttura la valutazione multidimensionale che ci servirà come base per improntare un'adeguata ed efficace assistenza geriatrica. I dati ricavati da questa valutazione ci serviranno per identificare i bisogni e problemi degli assistiti. Una equipe multidisciplinare, composta da: Coordinatore, Medico di struttura, Infermiere, Raa, Fisioterapista, Animatore, Oss, Familiare, ci permetterà di elaborare e/o aggiornare il  PAI di ogni assistito.

Ogni piano assistenziale individualizzato dovrà comprendere:

ü la valutazione multidimensionale e multiprofessionale integrata dell’utente con strumenti riconosciuti in ambito scientifico;

ü l’individuazione degli obiettivi specifici d’intervento;

ü l’individuazione dell’operatore/trice referente del PAI;

ü l’informazione e il coinvolgimento dell’utente e/o dei suoi familiari nella definizione del PAI;

ü la formalizzazione del PAI, con la descrizione delle attività specifiche, dei tempi indicativi di  realizzazione, della frequenza e della  titolarità degli interventi;

ü la realizzazione di attività di verifica sul PAI (procedure,

tempi e   strumenti);

ü la ridefinizione degli obiettivi sulla base dei  risultati

della valutazione.

 

Risorse necessarie centro diurno per demenze

In considerazione del fatto di avere 15 ospiti in classe A le normative sull'accreditamento stabiliscono la presenza di un operatore OSS ogni 3 ospiti, ( rapporto 1:3) pertanto:

15: 3 = 5 (n° di Oss necessari)

Moltiplicando questo numero per il coefficiente di 1500(ore)  otteniamo come valore 7500 che rappresenta il numero ore OSS annue da garantire. (5 x 1500) = 7500   (7500 : 365) = 20,54 ore di assistenza giornaliera.

Prevedendo l'apertura giornaliera di 10 ore dalle 8.30 del mattino alle 18.30 del pomeriggio è possibile pertanto stabilire turni di lavoro come segue:

 

1 turno al mattino così distribuito:

            - 1 operatore   (8.30 - 13.30)

Per un totale di  5 ore.

 

2 turni centrali così distribuiti:

            - 1 operatore  (10.30 - 15.30)

            - 1 secondo operatore  (10.30 - 15.30)

Per un totale di 10 ore.

 

1 turno pomeridiano così distribuito:

            - 1 operatore  (13.00 - 18.30)

Per un totale di 5,5 ore.

 

Risorse necessarie Casa Residenza per anziani non autosufficienti

In considerazione del fatto che la struttura contiene 75 ospiti complessivamente e distribuiti equamente su tre piani contenenti 25 ospiti per piano considero un RAA per ogni piano e prendo in considerazione nel calcolo un solo nucleo di 25 ospiti supponendoli nell'esempio con le seguenti caratteristiche assistenziali .

 

Operatori socio-sanitari :

Stabilito un CASE MIX come segue:

 

CLASSIFICAZIONE
NR. Ospiti/anziani
B
10
C
10
D
5
 
25 Tot.

 

I parametri del personale OSS in Casa Residenza sono:

1 op. ogni 2 anziani classificati B

1 op ogni 2,6 anziani classificati C

1 op ogni 3.1 anziani classificati D

 

Gruppo B  10 ospiti = 5 operatori

Gruppo C  10 ospiti = 3.84 operatori

Gruppo D  5   ospiti = 1.61 operatori

Per un totale di 10.45 operatori OSS così suddivisi:

5 full-time e 6 part-time (vedere tabella seguente)

 

classe
N.R.
Coeff.
 
 
oss
 
 
B
10
2.0
 
10:2.0
5
X1500
7.500 ore annue
C
10
2.6
 
10:2.6
3.84
X1500
5.760 ore annue
D
5
3.1
 
5:3.1
1.61
X1500
2.415 ore annue
 
 
 
 
 
Tot.10.45 oss
 
Tot.15.675 ore annue

 

A questo punto dividendo il numero di ore complessive annue per il numero di giorni anno stabilisco il numero di ore giornaliere di assistenza da garantire nelle 24 ore.

15675 : 365 = 42,94 ore al giorno

E' possibile pertanto stabilire turni di lavoro come segue:

 

3 turni al mattino così distribuiti:

          - 1 operatore     (6.00 - 14.00)

          - 1 operatore     (7.00 - 13.00)

          - 1 operatore     (6.00 - 10.00)

Per un totale di  18 ore.

 

3 turni pomeridiani così distribuiti: 

         - 1 operatore      (14.00 - 22.00)

          - 1 operatore      (15.00 - 19.00)

          - 1 operatore      (14.00 - 19.00)

Per un totale di  17 ore

 

1 turno notte      

          - 1 operatore       (22.00 - 06.00)

Per un totale di  8 ore.

 

Infermieri, fisioterapisti e animatrici:

      Parametri Infermieri nel rapporto di 1:12 (25/12 n° Infermieri 2 x 1548

      ore = 3096 ore annue da garantire pari a 8,5 ore al giorno,

      da aumentare in relazione a quanto previsto nei PAI.

      Sarà utilizzato l’infermiere già presente anche sugli altri nuclei.

      La stessa cosa anche per il fisioterapista e l’animatrice che

      dovranno essere garantite con un parametro di 1 ogni 60 anziani per 36

       ore settimanali.

 

 

PIANO DI LAVORO DEL MATTINO

Vengono specificati di seguito i piani di lavoro dei tre turni O.S.S. del mattino:

 

- Turno (06.00 - 14.00)

Ore 6.00) Lettura consegne;

Ore 6.05) inizio alzate da solo un operatore;

Ore 7.00) inizio alzate in coppia con turno (7.00 - 13.00);

Ore 8.00) distribuzione colazione e somministrazione sino alle ore 9.00;

Ore 9.00) continuazione alzate in coppia e esecuzione 1 bagno a ospite;

Ore 9.30) consegna integrata con coordinatore, RAA, Infermiere,OSS,   Fisioterapista;

Ore 9.50) pausa;

Ore 10.00) idratazione ospiti rimasti in reparto;

Ore 10.30) controllo evacuazione ospiti allettati;

Ore 11.30) distribuzione pasti e relativa somministrazione agli ospiti rimasti in reparto;

Ore 12.30) raccolta stoviglie e relativa consegna con carrello in cucina;

Ore 12.45) messa a letto degli ospiti che hanno pranzato in sala pranzo e sono ritornati in reparto, relativo controllo del presidio e relativa sostituzione in caso di necessità;

Ore 14.00) fine turno.

 

- turno (07 - 13.00)

Ore 7.00) lettura consegne

Ore 7.05) inizio alzate con turno (06.00 - 14.00);

Ore 8.00) scende in sala pranzo e aiuta nella somministrazione della colazione;

Ore 9.00) continuazione alzate di ospiti ancora a letto con turno (06.00 - 14.00) e relativa doccia di un ospite;

Ore 9.30) consegna integrata;

Ore 10.00) sistemazione carrelli con rifornimento presidi e rimozione  sacchi biancheria e neri del materiale assimilabili rifiuti urbani;

Ore 11.00) spolvero comodini nelle camere e rifacimento letti non ancora rifatti;

Ore 11.30) distribuzione e somministrazione pasti agli ospiti rimasti in reparto;

Ore 12.30) messa a letto degli ospiti per il riposo pomeridiano;

Ore 13.00) fine turno.

 

- turno (6.00 - 10.00)

Ore 6.00) lettura consegne;

Ore 6.05) inizio alzate con un solo operatore;

Ore 8.00) somministrazione colazione sino alle ore 9.00;

Ore 9.00) ritiro dal magazzino dei presidi e rifornimento armadi;

Ore 9.30) consegna integrata;

Ore 10.00) fine turno.

                                          

 

      

 

6) Delineare un sistema di monitoraggio e di controllo della qualità del servizio. Specificare anche quali saranno gli indicatori di qualità assistenziali da dover tenere sotto controllo.

 

Verrà predisposto un piano di verifica annuale del servizio comprendente:

-valutazione documentata del raggiungimento degli obiettivi generali e specifici del servizio;

-valutazione documentata dell’attività annuale pianificata con indicatori di qualità riguardanti risorse umane e strumentali, impegni della Carta dei Servizi, soddisfazione degli utenti e reclami, clima organizzativo, aderenza alle procedure per la appropriatezza/continuità assistenziale;

-valutazione documentata dei risultati dei Progetti individuali (valutazione dell’efficacia) e della qualità tecnica del servizio, con metodi adeguati;

-valutazione documentata della gestione economica annuale (rapporto entrate/uscite);

Per migliorare le prestazioni del servizio sarà necessario un’attenta analisi dei processi:

-GESTIONALI

-CLINICI

-ASSISTENZIALI

Vi è un’ampia esperienza e letteratura in merito agli indicatori di qualità, ma tutti in qualche modo si rifanno alla classificazione di A. Donabedian:

      indicatori strutturali

      indicatori di processo

      indicatori di esito  (di output e di outcome)

Indicatori strutturali misurano l'insieme delle caratteristiche o fattori strutturali necessari per garantire il processo socio sanitario. Si fa riferimento agli aspetti organizzativi, alle caratteristiche degli operatori e alla tipologia di presidi, materiali e supporti tecnologici, che entrano a far parte del processo diagnostico terapeutico - assistenziale. Gli indicatori di struttura prendono in considerazione inoltre le condizioni ambientali ed edilizie ad esempio standard logistici; standard minimi personale; standard ambientali; carta dei servizi; piano manutenzioni /ecc.

Gli indicatori di esito documentano quindi il risultato del processo assistenziale.  Per la programmazione e il monitoraggio delle attività ci si avvale della valutazione multidimensionale (almeno sul piano cognitivo, funzionale, comportamentale e affettivo), dando atto, con l’utilizzo di specifici strumenti e scale di valutazione validati e garantendone la somministrazione da parte di personale con specifiche competenze e in grado di fornire gli indicatori di esito. Possono essere riferiti a una prestazione in sé (ad esempio il numero di reclami) o una variazione indotta ad esempio un evento avverso (caduta). Documentano una situazione finale che acquista senso solo se confrontata con gli obiettivi posti in precedenza che possono essere sia di natura assistenziale in senso stretto  (ad esempio documentazione dei risultati degli obiettivi dei PAI)  ma anche tali da documentare la soddisfazione dell’utente. L’esito si distingue in output e outcome. Output s’intende il risultato di una prestazione mentre l’outcome è il risultato durevole globale sulla condizione dell’utente. 

Sarà importante anche il monitoraggio degli indicatori di processo che sono quelli che danno informazioni circa il fatto che l’attività ai fini assistenziali si sia svolta o meno secondo quanto definito in precedenza e descritto ad esempio nella procedura. Descrivono quello che avviene all’interno della struttura e quindi  in quanto descrittivi di fattori dinamici danno una rappresentazione più o meno accurata dell’assistenza ricevuta dagli utenti. In sostanza misurano l’appropriatezza in relazione a determinati standard di riferimento e questo è il punto di forza identificando le non conformità durante il processo è possibile intervenire in modo tempestivo con azioni correttive atte al miglioramento continuo.  

 

 

POSSIBILI INDICATORI
AREA DI INTERESSE
Indicatori
ULCERE DA PRESSIONE
·        Punteggio medio scala di Braden
·        Tasso ospiti con LDP (LDP > 2°grado)
·        Tasso ospiti con LDP insorte in struttura
·        Tasso di guarigione LDP
·        Tasso di miglioramento LDP
CADUTE
·        Tasso ospiti caduti
·        Tasso ospiti caduti con conseguenze
INCONTINENZA URINARIA
·        Tasso ospiti con catetere a permanenza
CONTENZIONE
·        Tasso ospiti con contenzione fisica (comprese spondine)
·        Tasso ospiti con contenzione fisica (escluse spondine)
BAGNI DI PULIZIA
·        N° medio bagni di pulizia mensili

 

 

 

 

7) Impostare un piano di formazione specifico in particolare per il personale OSS tenendo conto delle procedure richieste dall'accreditamento.

    

In considerazione del fatto che la nuova struttura dovrà adeguarsi alla normativa regionale dell'accreditamento nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari disciplinato e previsto dall'art. 38 della l.r. 2/2003 e dall'art 23 della l.r. 4/2008 e dal DGR N. 514/2009 viene impostato un piano di formazione specifico in particolare per il personale OSS.

Pertanto si conviene che l'operatore sociosanitario deve essere in possesso dell’attestato di qualifica ai sensi delle normative e direttive in materia secondo i tempi stabiliti.

L'accreditamento stabilisce che nei servizi socio-sanitari accreditati, dalla data di entrata in vigore dell’accreditamento definitivo, almeno il 75 % del totale del personale assistenziale di base in servizio deve essere in possesso della qualifica di OSS o delle qualifiche di Addetto all’assistenza di base o di Operatore tecnico dell’assistenza, se in servizio alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, e comunque almeno il 65% deve essere in possesso del titolo di OSS.

A partire dall’1.1.2012 le due percentuali sono elevate rispettivamente all’80 ed al 70%.

Entro il 31.12.2013 le due percentuali sono elevate rispettivamente all’85 ed all’ 80%.

Inoltre, a partire dall’1.1.2012 Il soggetto gestore dovrà dare evidenza di un’organizzazione che assicuri che:

- almeno il 50% del personale in servizio in ciascun turno diurno sia in possesso della qualifica di OSS o di Addetto all’assistenza di base o di Operatore tecnico dell’assistenza;

- il personale in servizio nel turno di notte sia in possesso della qualifica di OSS o di Addetto all’assistenza di base o di Operatore tecnico dell’assistenza .

A far tempo dalla data di avvio dell’accreditamento definitivo, gli enti gestori dovranno assicurare che il personale non in possesso della qualifica secondo i criteri prima indicati:

- abbia sottoscritto al momento dell’assunzione un impegno contrattuale per assicurare la frequenza ad uno specifico percorso di formazione sul lavoro per il conseguimento della qualifica di OSS; tale corso sarà da avviarsi il più rapidamente possibile e comunque entro tre mesi dall’assunzione e da concludersi con l’acquisizione della qualifica di OSS nell’arco massimo di tre anni; o in alternativa  stia frequentando regolarmente un percorso di formazione sul lavoro finalizzato al conseguimento della qualifica di OSS.

Le modalità e i tempi di formazione verranno stabiliti nel rispetto dei turni di lavoro dei singoli operatori.

 

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