ESERCITAZIONE PROVA ESAME: TECNICO ESPERTO NELLA GESTIONE DI SERVIZI E/O
STRUTTURE SOCIALI E SANITARIE
1)
Individuare il
posizionamento del servizio analizzando il sistema territoriale di riferimento,
il fabbisogno espresso e potenziale e la normativa in vigore.
POSIZIONAMENTO DEL SERVIZIO
L’invecchiamento della popolazione, caratterizzato da un
prevalente aumento della componente più anziana, sta comportando una crescita
esponenziale di soggetti malati cronici e non autosufficienti, così come un
progressivo allungamento delle aspettative di vita in condizioni di disabilità.
Questo fenomeno sta già coinvolgendo significativamente l’organizzazione dei
servizi socio-sanitari. La casa residenza e il nucleo specializzato si andranno
ad inserire all’interno della rete sei
servizi territoriali del Distretto di Parma dell’Azienda USL di Parma integrandosi in
particolare al lavoro del consultorio delle demenze. Potrà fornire una risposta al percorso di
adeguamento e miglioramento della rete dei servizi proprio nei confronti di un
bisogno sempre maggiore e sottolineato anche nel processo di Accreditamento dei
servizi-socio (DGR 514/2009).
FABBISOGNO ESPRESSO E POTENZIALE
Il Distretto di Parma si compone di 5 Comuni
(Parma, Colorno, Mezzani, Sorbolo, Torrile) tutti afferenti alla “Zona
Pianura”.
Il Distretto ha una superficie complessiva pari a
414,98 Km2, con una popolazione residente, all’ 1/01/2008, pari a 207.594 unità
e una densità abitativa, sempre all’ 1/01/2008, pari a 500,25 abitanti per Km2.
L’aumento complessivo della popolazione residente
dal 2003 al 2008 è stato pari a 9.232 unità.
Significativo il dato relativo alla popolazione
anziana, gli anziani dai 65 anni in su rappresentano il 22,19% della
popolazione residente nel Distretto e le donne costituiscono la maggioranza di questa
popolazione (59,80%).
La nuova struttura dovrà adeguarsi alla normativa
regionale dell'accreditamento nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari.
(DGR N. 514/2009)
NORMATIVA IN VIGORE
La disciplina dell’accreditamento e dei relativi
requisiti viene stabilita in maniera uniforme dal livello regionale. In sede di
contratto di servizio possono invece essere definiti ulteriori requisiti e
livelli di qualità, a condizione che tale scelta:
- non costituisca in alcun modo fattore di
esclusione diretta o indiretta all’accesso al servizio da parte dell’utente;
- sia condivisa in ambito distrettuale, perseguendo
l’obiettivo di una tendenziale omogeneità in tale ambito;
- la remunerazione aggiuntiva rispetto al sistema
di tariffe definito a livello regionale sia congrua e non ricada in alcun modo
sul Fondo regionale per la non autosufficienza.
Al fine di
assicurare un avvio graduale del nuovo sistema di committenza ed erogazione dei
servizi socio-sanitari, la legislazione regionale ha previsto un percorso
flessibile che si articola su tre tipologie distinte di accreditamento e che
ora vengono disciplinate con il presente provvedimento attuativo dell’articolo
23 della l.r. 4/2008.
Le previsioni contenute nel provvedimento
riguardano pertanto:
- l’accreditamento definitivo dei servizi,
disciplinato e previsto dall’art. 38 della l.r. 2/2003 e dall’art. 23 della
l.r. 4/2008, che costituisce nel regime ordinario il modulo di erogazione delle
prestazioni socio-sanitarie a carico del servizio sanitario pubblico e degli
Enti locali;
- l’accreditamento transitorio, quale
percorso facoltativo introdotto dall’articolo 23 della l.r. 4/2008 per l’avvio
dell’accreditamento e la trasformazione, in presenza di determinate condizioni,
dei rapporti esistenti tra Enti Locali (e/o loro forme gestionali dei servizi)
e AUSL e soggetti gestori per l’erogazione dei servizi sociosanitari,
nell’ambito di un processo graduale e progressivo di attuazione
dell’accreditamento definitivo;
- l’accreditamento provvisorio, disciplinato
ed introdotto dall’art. 23 della l.r. 4/2008, quale modalità ordinaria per
l’instaurazione, attraverso meccanismi trasparenti ad evidenza pubblica, di
nuovi rapporti (ovvero, rapporti non ancora esistenti) tra Enti Locali e AUSL e
soggetti gestori per l’erogazione dei servizi sociosanitari, che si applicherà
sia nella fase transitoria che in quella a regime.
Normativa in vigore Casa-Residenza
per anziani non autosufficienti :
Attuazione della normativa
regionale vigente (articolo 38 della l.r. 2/2003, deliberazione della giunta
regionale n. 772/2007, articolo 23 della l.r. 4/2008, deliberazione
dell'Assemblea legislativa 175/2008 recante il nuovo Piano Sociale e
Sanitario).
La creazione di un centro diurno demenza
fa riferimento alla normativa del Progetto Demenze Regionale (DGR 2581/99) la
Regione Emilia Romagna che vuole affermare l’importanza nelle Case Residenze della
creazione di specifici nuclei dedicati all’accoglienza di persone affette da
demenza. L’anziano e la sua famiglia per accedere a questo servizio si dovranno
rivolgere all’assistente sociale responsabile del caso del Comune di residenza
che dovrà:
• accogliere la domanda
• individuare ed analizzare il problema – presa in
carico;
• elaborare il progetto di intervento e del contratto
con l’utente (verifica del consenso dove possibile);
• trasmettere il progetto al responsabile del S.A.A.
che attiva l’U.V.G. per la valutazione multidimensionale;
• attuazione del progetto d’intervento – attivazione
del servizio;
• verifica e valutazione dei risultati ottenuti;
• conclusione del processo di aiuto o eventuale nuovo
progetto;
Attualmente sono circa 60.000 le persone affette da
demenza in Emilia Romagna.
·
Almeno 3 sono i caregiver che
ruotano attorno ad un malato;
·
Numeri che raddoppieranno nei prossimi
30 anni;
·
Costi si triplicheranno nei
prossimi anni;
·
La demenza è una delle principali
cause di disabilità nella terza età;
·
Il 40% delle persone anziane che
accede in ospedale è demente;
·
Almeno il 50% degli ospiti delle
strutture residenziali;
Questi numeri confermano
l’importanza che potrà avere questo nucleo demenza nella risposta ai bisogni d’assistenza alle persone affette
da demenza.
Il Progetto regionale demenze (dgr 2581/99) e l’allegato specifico sulla
demenza (DGR 514/2009) ha l’obiettivo di:
·
ricercare
il migliore benessere possibile per le persone con demenza;
·
valorizzare
e sostenere chi li assiste, coinvolgerli nel processo di cura consentendo loro
una vita “normale”;
·
offrire
un sistema di servizi globale, unitario, integrato, radicato nel territorio,
vicino alle persone;
·
non
percorsi troppo differenziati ma qualificazione della rete esistente.
2)
Definire le
caratteristiche distintive della casa residenza e del centro diurno demenza che
si vuole realizzare specificando per entrambe anche le attivita’ complementari
e di supporto necessarie al fine di rispondere anche ai requisiti richiesti
dell’accreditamento.
La Casa Residenza ed il Centro Diurno verranno
localizzate in una medesima struttura posta in una nuova struttura sita in
Parma in Via Budellungo.
Caratteristiche distintive: La casa residenza e il
centro diurno al fine di avere i requisiti strutturali stabiliti
dall'accreditamento dovranno avere al massimo 75 posti letto la prima e 15
posti la seconda. Al piano terra verrà collocato il nucleo demenze di 15 posti e
ai tre piani superiori verranno collocati i nuclei residenza di 25 posti
ciascuno nella misura di uno per piano.
Al fine di assicurare la movimentazione verticale
ai piani la struttura verrà dotata di due ascensori e due montalettighe.
La struttura pertanto sarà composta da 4 nuclei ; il
soggetto gestore assicura l'attività di 1 coordinatore e 4 R.A.A , uno per
nucleo.
Caratteristiche casa-residenza:
La dotazione di posti letto in camera singola dovrà
essere almeno pari al 40% della capacità ricettiva del servizio (con
riferimento ai posti accreditati).
In ogni caso dovrà essere adeguata in rapporto alla
dotazione di camere singole definita a livello distrettuale sulla base di una
valutazione da parte del soggetto istituzionalmente competente, coerente con
gli ordinamenti espressi dal Comitato di Distretto, circa il fabbisogno di
camere singole in funzione della presenza di condizioni e necessità
assistenziali.
Al fine di ottemperare a tale disposizione ogni
nucleo residenza da 25 posti sarà dotato
di 10 camere da letto singole e di 8 doppie le cui superfici utile saranno di
mq 12 per le singole e di 18 mq per le doppie. Ogni camera verrà dotata di
servizi igienici attrezzati per la non autosufficienza di dimensioni tali da
permettere l'ingresso e la rotazione delle carrozzine. In tutti i posti letto e
in tutti i servizi igienici sono disponibili campanelli di chiamata di allarme.
E' garantita la presenza in ogni camera la presenza di un impianto di
illuminazione notturna e la disponibilità di apparecchi televisivi.
Nei servizi di nucleo sono previsti i seguenti
spazi:
·
Soggiorno
·
Zona pranzo
·
Locale di servizio per il
personale con servizio igienico
·
Angolo scaldavivande e per
bevande calde o dispensatore di snacks e bevande
·
Bagno assitito e idoneo a
garantire la privacy della persona assistita
·
Locale per vuotatoio e
lavapadelle
·
Locale deposito carrozzine
·
Locale per attività di piccolo
gruppo e/o gli incontri tra utenti e conoscenti/famigliari
·
Locale adibito a deposito della biancheria
sporca e un locale per il deposito biancheria pulita
Per l'erogazione delle prestazioni ed attività sanitarie devono essere
previsti:
·
Locale per ambulatorio
·
Servizio igienico
·
Palestra dotata di attrezzature
ed ausili con relativo deposito
·
Locale deposito per attrezzature,
carrozzine, materiale di consumo, etc.
·
Armadiatura chiusa a chiave
idonea alla conservazione dei farmaci.
Detti locali devono essere di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva
massima prevista per il nucleo.
Al piano terra vengono collocati
specifici locali cui potranno usufruirne i singoli nuclei:
·
Locali lavanderia e guardaroba,
cucina e dispensa,
·
Locali comuni ad uso polivalente
da destinare a soggiorno, attività occupazionali, esercizio di culto.
·
Servizi igienici di cui almeno
uno attrezzato per la non autosufficienza
·
Uffici adeguati alle modalità
organizzative adottate per il servizio
·
Locale adibito a camera ardente.
Attività di
supporto e complementari:
Si vuole offrire ospitalità e assistenza, occasioni di vita comunitaria e
disponibilità di servizi per l'aiuto nelle attività quotidiane; vuole offrire
stimoli e possibilità di attività occupazionali e ricreative culturali di
mantenimento e riattivazione. Fornire altresì assistenza medica,
infermieristica e trattamenti riabilitativi per il mantenimento ed il
miglioramento dello stato di salute e di benessere dell'anziano.
Caratteristiche centro diurno nucleo demenza:
Il centro diurno garantisce un ambiente sicuro e protesico, secondo i
criteri seguenti criteri generali:
·
Una semplificazione graduata e
facilitazione funzionale in base alle residue capacità;
·
La sicurezza e quindi la
riduzione/eliminazione dei rischi evitando nel contempo, il più possibile,
limitazione ai movimenti dell'ospite;
·
Familiarità dell'ambiente che deve
richiamare il più possibile luoghi e materiali di abitazione comune, anche
attraverso la possibiltà per l'ospite di portare il proprio animale da
compagnia;
·
Una riduzione della connotazione
sanitaria degli ambienti, anche evitando l'utilizzo di divise sanitarie da
parte degli operatori.
Il nucleo
verrà collocato al piano terra dell'edificio in modo da potere soddisfare i
requisiti di accreditamento usufruendo di uno spazio cortilizio o un'area
attrezzata a giardino (finalizzata al wandering).
Al fine di soddisfare i requisiti di accreditamento la struttura dovrà
rispettare i seguenti parametri e pertanto avrà:
·
Zona soggiorno
·
Zona pranzo
·
Zona riposo
·
Zona destinata ad attività di
mobilizzazione
·
Numero 2 servizi igienici in
quanto si supera la capacità ricettiva di 10 ospiti.
·
Servizi igienici per il personale
separati da quelli per gli ospiti.
Sono altresì previsti 2 locali che consentano attività di piccolo gruppo
e/o gli incontri tra utenti e conoscenti.
Vengono assicurate attrezzature e ausili necessari al soddisfacimento dei
bisogni individuali, in particolare al riposo, all'igiene, all'alimentazione e all'idratazione,
alla mobilizzazione e alla sicurezza e di quanto è necessario in riferimento al
PAI.
Sono comunque presenti:
·
Corrimani a parete nei percorsi
principali;
·
Dotazione di ausili (non
personalizzati) per la mobilità ed il mantenimento delle autonomie funzionali
residue;
·
Ausili posturali;
·
Poltrone relax;
·
Dotazione adeguata di sollevatori
in numero proporzionato alla tipologia di utenti;
·
Pavimentazione omogenea ed
antisdrucciolo;
·
Colorazione di pareti e pavimenti
con tinte calde;
·
Mascheramento delle porte
antifuga(mantenendo la facilità di accesso);
·
Porte bloccate manualmente o
elettronicamente (sbloccabili anche a mano in caso di incendio);
·
Arredi privi di spigoli
pericolosi(o dotati di paraspigoli con colori contrastanti);
·
Erogazione dell'acqua a
temperatura costante;
·
Presenza di ausili per
l'orientamento temporale e spaziale;
·
Presenza di almeno uno spazio
alternativo agli ambienti comuni;
·
Presenza di un percorso interno
per il wandering;
·
Area per attività strumentali,
occupazionali e/o di affacendamento;
Sono comunque presenti attrezzature sanitarie, elettromedicali necessarie
al soddisfacimento dei bisogni anche sanitari degli utenti secondo quanto
previsto dai piani di assistenza individualizzata.
Gli arredi, gli ausili e le attrezzature avranno caratteristiche e saranno
collocate in modo tale da garantire un ambiente familiare.
Attività di supporto e complementari:
Il programma delle attività da realizzare con gli ospiti dementi in
relazione ai bisogni di ciascuno vedrà:
·
Stimolazione cognitiva
·
Stimolazione funzionale
·
Stimolazione motoria
·
Attività di socializzazione
Verranno adottati interventi finalizzati a controllare/contenere i disturbi
comportamentali, interventi a sostegno ai familiari e interventi volti a
razionalizzare trattamenti farmacologici ed alla prevenzione /cura delle
complicanze dello stadio avanzato della malattia.
Obiettivi del nursing al paziente demente ospitato saranno:
·
ottimizzare lo stato funzionale
·
compensare la perdita di memoria
e il disorientamento;
·
ridurre i disturbi
comportamentali;
·
garantire la sicurezza
·
prevenire le complicanze.
La deambulazione ad esempio, deve diventare una
prescrizione con la stessa dignità dell’igiene, del farmaco, dell’igiene
personale, degli accertamenti, ecc. Particolare attenzione sarà posta agli
interventi non farmacologici che combinano Rot, Reminescence therapy, validation
therapy, esperienze piacevoli (Musicoterapia) ed esercizio fisico, sono
efficaci sullo stato cognitivo e sull’umore di pazienti e sono trattamenti che
dovranno essere presi in considerazione per il trattamento della malattia di
Alzheimer. Per conservare le funzioni non ancora perdute della persona accolta
nel nucleo demenza saranno potenziati quindi proprio gli interventi sui deficit
cognitivi con programmi specifici con interventi sui disturbi del comportamento
con terapie non farmacologiche come terapia occupazionale, stimolazione
multisensoriale, musicoterapia, danzamovimentoterapia, pet therapy, ecc.. Ci si
pone l'obiettivo di controllare/contenere i disturbi del comportamento
associati alla demenza, mettendo a punto strategie assistenziali e di
prevenzione della ricomparsa dei disturbi. Si intende supportare le famiglie
nell'assistenza continuativa all'anziano, facilitare l'individuazione ed il
percorso nei servizi della rete, offrire ascolto e sostegno qualificati
nell'affrontare la malattia anche dal punto di vista psico-relazionale.
Sviluppare modalità di addestramento e di sostegno di familiari e operatori
relativi alla gestione del malato al domicilio o nel servizio di provenienza
(gestibilità del paziente in altri contesti).
3) Descrivere quali saranno i compiti affidati in
questo servizio alla figura del coordinatore e della RAA.
Coordinatore responsabile di servizi e/o strutture
per anziani e disabili
Assicura la qualità della vita ed il benessere
complessivo degli utenti dal punto di vista bio-psicosociale, garantendo un
governo unitario del servizio sotto il profilo della qualità tecnica,
organizzativa e relazionale. Concorre alla definizione della programmazione ed
è responsabile della gestione e valutazione complessiva del servizio, risponde
del risultato finale all’utenza configurandosi quindi come posizione di
indirizzo e coordinamento generale delle attività, in particolare per quanto
riguarda l’integrazione tra processi socio-assistenziali e sanitari.
Competenze:
Sa interpretare i bisogni e le domande di
assistenza degli utenti di riferimento, assicurando la progettazione dei
servizi in coerenza con la rete territoriale e processi di lavoro congruenti.
Sa elaborare la proposta di programma pluriennale ed annuale del servizio ed il
relativo sistema di valutazione.
Sa coordinare i diversi processi e procedure
generali del servizio in una logica di insieme, assicura in particolare il
governo complessivo e la qualità del percorso assistenziale ed una gestione
efficiente dei diversi servizi generali quali la fornitura pasti, pulizie
generali, lavanderia, manutenzione ordinaria e straordinaria.
E’ in grado di concorrere all’elaborazione e alla
gestione del budget del servizio per l’area di propria competenza.
E’ in grado di utilizzare metodologie di lavoro
integrate e multiprofessionali all’interno del servizio, nella rete dei
servizi, con le parti sociali e le reti informali. Sa gestire gruppi di lavoro
e riunioni.
E’ in grado di promuovere lo sviluppo professionale
dei collaboratori del servizio, utilizzando gli strumenti della valorizzazione
delle risorse umane nell’ambito delle scelte dell’ente.
Sa utilizzare i sistemi informativi e curare
l’informatizzazione del servizio per documentarne le attività.
Sa valutare i bisogni formativi e di sviluppo delle
competenze propri e degli operatori.
E’ in grado di assicurare una verifica costante
della qualità dell’intervento e di promuovere e gestire azioni e processi di
miglioramento.
Sa aggregare persone, promuovere dinamiche di
gruppo e integrare funzioni e unità organizzative intorno ad obiettivi
condivisi e processi trasversali.
Sa gestire processi decisionali complessi,
condividendo responsabilità con altri e decentrando le decisioni.
Sa sostenere e promuovere la motivazione dei
collaboratori.
Sa utilizzare metodologie di comunicazione,
negoziazione e relazione complesse controllando la propria emotività.
E’ in grado di intrattenere relazioni positive e
collaborare con i diversi soggetti interni ed esterni coinvolti nella vita del
servizio (utenti, famiglie, operatori, committenti, volontari, esponenti della
comunità locale…).
E’ in grado di gestire le relazioni con il
personale della struttura in particolare per quanto concerne i meccanismi di
incentivazione e sanzione.
E’ in grado di gestire il proprio ruolo con eticità
e riservatezza.
Conoscenze:
Conosce l’organizzazione ed il funzionamento del
sistema dei servizi sociali e sanitari, dal punto di vista giuridico ed
organizzativo.
Conosce i principali bisogni ed esigenze
dell’utenza di riferimento dal punto di vista bio-psico-sociale.
Conosce le teorie ed i sistemi di programmazione,
gestione e valutazione di un servizio alla persona.
Conosce le teorie, i metodi e le tecniche di
gestione e sviluppo delle risorse umane.
Conosce i principi e gli strumenti per la
programmazione economico-finanziaria ed il controllo di gestione.
Conosce le teorie, i metodi e le tecniche di
rilevazione e valutazione della qualità dei servizi.
Conosce i metodi e le tecniche del lavoro sociale,
con particolare riferimento al lavoro per progetti personalizzati ed ai
principali strumenti di valutazione multidimensionale.
Conosce le funzioni ed il ruolo degli operatori che
a qualsiasi titolo svolgono attività all'interno del servizio.
Responsabile di nucleo delle Attività Assistenziali
Promuove la qualità della vita ed il benessere complessivo
degli utenti in strutture o al domicilio, coordinando le attività degli OSS che
operano nell’unità organizzativa/nucleo di competenza, assicurando la massima
collaborazione per l’integrazione con le attività e le figure sanitarie, la
corretta gestione delle procedure e dei processi del servizio, con particolare
riferimento alle attività assistenziali e ai servizi alberghieri.
Competenze:
E’ in grado di programmare e coordinare le attività
assistenziali dell’unità organizzativa di competenza.
Assicura la corretta gestione delle procedure e dei
processi del servizio ed una gestione efficiente dei servizi alberghieri e
accessori, con particolare riferimento all’approvvigionamento di materiali e strumenti
per lo svolgimento dell’attività assistenziale di base e alberghiera.
Sa coordinare il lavoro degli OSS impiegati nel
nucleo, organizzando in particolare i turni di lavoro ed il programma delle
attività quotidiane e mensili rivolte agli utenti.
Sa utilizzare i sistemi informativi e partecipa
all’informatizzazione del servizio per quanto di competenza.
Partecipa alla formulazione del budget e agli
adempimenti connessi al controllo di gestione.
E’ in grado di utilizzare metodologie di lavoro
integrato all’interno dell’unità organizzativa. Sa gestire gruppi di lavoro e
riunioni.
E’ in grado di contribuire allo sviluppo
professionale dei collaboratori del servizio.
Dimostra orientamento alle esigenze degli utenti e
dei familiari ed interesse a migliorare la qualità del servizio.
Sa sostenere e promuovere la motivazione dei
collaboratori.
Sa lavorare in gruppo ed in particolare sa svolgere
azione di coordinamento ed orientamento dei gruppi.
E’ in grado di intrattenere relazioni positive e
collaborare con i diversi soggetti interni ed esterni coinvolti nella vita del
servizio (utenti, famiglie, operatori, volontari), favorendo un clima
relazionale positivo anche in situazioni critiche.
Conoscenze:
Conosce l’organizzazione ed il funzionamento del
sistema dei servizi sociali e sanitari, dal punto di vista giuridico ed
organizzativo.
Conosce i bisogni e le esigenze dell’utenza di
riferimento dal punto di vista bio-psico-sociale.
Conosce i metodi e le tecniche del lavoro sociale,
con particolare riferimento al lavoro per progetti personalizzati ed ai più
comuni strumenti di valutazione multidimensionale.
Conosce i metodi e le tecniche di aiuto alla
persona con particolare rilievo per le attività di nursering, prevenzione,
riabilitazione, riattivazione e mantenimento delle capacità residue.
4) Definire il target e i clienti del servizio
La casa residenza accoglierà soggetti anziani non
autosufficienti di grado medio ed elevato che non necessitano di specifiche
prestazioni ospedaliere.
Il centro diurno per demenze accoglierà soggetti
affetti da demenza associata a disturbi del comportamento di livello
significativo, preferibilmente deambulanti, in grado di trarre profitto da un
intervento intensivo e limitato nel tempo. I criteri di elegibilità vengono
individuati attraverso la valutazione multidimensionale, ivi compresa la
valutazione neuropsicologica, comportamentale ed affettiva garantite dall'esame
clinico e dall'utilizzo di strumenti e scale validati, somministrati da
personale qualificato.
5) Nel rispetto dei requisiti dell'accreditamento configurare il processo
di erogazione del servizio e le risorse necessarie per l'erogazione dello
stesso. Per le figure degli OSS della casa residenza definire un budget di ore
giornaliero necessario per il buon funzionamento di ogni singolo nucleo e
descrivere poi uno specifico piano di lavoro (piano di lavoro del mattino o
pomeriggio) con orari e attività da svolgere proprio per tali figure
professionali;
La casa residenza deve significare luogo non di contenimento ma di massimo
recupero sul piano fisico, motorio, funzionale e psico-affettivo delle
potenzialità residue che tutti i soggetti, compresi quelli non autosufficienti,
possono ancora avere. Questo luogo pertanto avrà come obiettivi fondamentali:
·
Un'attenzione particolare nei
confronti della fragilità e delle caratteristiche indicative di perdita
dell'autosufficienza;
·
La creazione di un ambiente di
supporto al paziente cronico e non autosufficiente.
·
Un ruolo importante orientato al
recupero e al mantenimento del massimo livello possibile di autosufficienza, e
comunque tendenti a ritardare il degrado psico-fisico;
·
Un'organizzazione della giornata
assistenziale tesa a preservare e massimizzare l'autonomia individuale, il
benessere soggettivo, la soddisfazione personale, la dignità della persona;
Il centro diurno dedicato alle demenze avrà diverse finalità tra le quali
avremo:
·
Controllare e contenere i
disturbi del comportamento associati alla demenza, mettendo a punto strategie
assistenziali e di prevenzione della ricomparsa dei disturbi;
·
Supportare le famiglie nell'assistenza
continuativa all'anziano, facilitare l'individuazione ed il percorso nei
servizi della rete, offrire ascolto e sostegno qualificati nell'affrontare la
malattia anche da un punto di vista psico-relazionale;
·
Sviluppare modalità di
addestramento e sostegno di familiari e operatori relativi alla gestione del
malato al domicilio o nel servizio di provenienza
·
Sviluppare collegamenti
strutturati con gli altri servizi della rete.
Importanza rilevante assume in entrambe le tipologie della struttura la
valutazione multidimensionale che ci servirà come base per improntare
un'adeguata ed efficace assistenza geriatrica. I dati ricavati da questa
valutazione ci serviranno per identificare i bisogni e problemi degli
assistiti. Una equipe multidisciplinare, composta da: Coordinatore, Medico di
struttura, Infermiere, Raa, Fisioterapista, Animatore, Oss, Familiare, ci
permetterà di elaborare e/o aggiornare il
PAI di ogni assistito.
Ogni piano assistenziale individualizzato dovrà comprendere:
ü la valutazione multidimensionale e
multiprofessionale integrata dell’utente con strumenti riconosciuti in ambito
scientifico;
ü l’individuazione degli obiettivi specifici
d’intervento;
ü l’individuazione dell’operatore/trice referente del
PAI;
ü l’informazione e il coinvolgimento dell’utente e/o
dei suoi familiari nella definizione del PAI;
ü la formalizzazione del PAI, con la descrizione
delle attività specifiche, dei tempi indicativi di realizzazione, della frequenza e della titolarità degli interventi;
ü la realizzazione di attività di verifica sul PAI
(procedure,
tempi e strumenti);
ü la ridefinizione degli obiettivi sulla base
dei risultati
della valutazione.
Risorse necessarie centro diurno per demenze
In considerazione del fatto di avere 15 ospiti in classe A le normative
sull'accreditamento stabiliscono la presenza di un operatore OSS ogni 3 ospiti,
( rapporto 1:3) pertanto:
15: 3 = 5 (n° di Oss necessari)
Moltiplicando questo numero per il coefficiente di 1500(ore) otteniamo come valore 7500 che rappresenta il
numero ore OSS annue da garantire. (5 x 1500) = 7500 (7500 : 365) = 20,54 ore di assistenza
giornaliera.
Prevedendo l'apertura giornaliera di 10 ore dalle 8.30 del mattino alle
18.30 del pomeriggio è possibile pertanto stabilire turni di lavoro come segue:
1 turno al mattino così distribuito:
- 1 operatore (8.30 - 13.30)
Per un totale di 5 ore.
2 turni centrali così distribuiti:
- 1 operatore (10.30 - 15.30)
- 1 secondo operatore (10.30 - 15.30)
Per un totale di 10 ore.
1 turno pomeridiano così distribuito:
- 1 operatore (13.00 - 18.30)
Per un totale di 5,5 ore.
Risorse necessarie Casa Residenza per anziani non autosufficienti
In considerazione del fatto che la struttura contiene 75 ospiti
complessivamente e distribuiti equamente su tre piani contenenti 25 ospiti per
piano considero un RAA per ogni piano e prendo in considerazione nel calcolo un
solo nucleo di 25 ospiti supponendoli nell'esempio con le seguenti caratteristiche
assistenziali .
Operatori socio-sanitari :
Stabilito un CASE MIX come segue:
CLASSIFICAZIONE
|
NR. Ospiti/anziani
|
B
|
10
|
C
|
10
|
D
|
5
|
|
25 Tot.
|
I parametri del personale OSS in Casa Residenza sono:
1 op. ogni 2 anziani classificati B
1 op ogni 2,6 anziani classificati C
1 op ogni 3.1 anziani classificati D
Gruppo B 10 ospiti = 5 operatori
Gruppo C 10 ospiti = 3.84 operatori
Gruppo D 5 ospiti = 1.61 operatori
Per un totale di 10.45 operatori OSS così suddivisi:
5 full-time e 6 part-time (vedere tabella seguente)
classe
|
N.R.
|
Coeff.
|
|
|
oss
|
|
|
B
|
10
|
2.0
|
|
10:2.0
|
5
|
X1500
|
7.500 ore annue
|
C
|
10
|
2.6
|
|
10:2.6
|
3.84
|
X1500
|
5.760 ore annue
|
D
|
5
|
3.1
|
|
5:3.1
|
1.61
|
X1500
|
2.415 ore annue
|
|
|
|
|
|
Tot.10.45 oss
|
|
Tot.15.675 ore annue
|
A questo punto dividendo il numero di ore complessive annue per il numero
di giorni anno stabilisco il numero di ore giornaliere di assistenza da
garantire nelle 24 ore.
15675 : 365 = 42,94 ore al giorno
E' possibile pertanto stabilire turni di lavoro come segue:
3 turni al mattino così distribuiti:
- 1 operatore (6.00 - 14.00)
- 1 operatore (7.00 - 13.00)
- 1 operatore (6.00 - 10.00)
Per un totale di 18 ore.
3 turni pomeridiani così distribuiti:
- 1 operatore (14.00 - 22.00)
- 1 operatore (15.00 - 19.00)
- 1 operatore (14.00 - 19.00)
Per un totale di 17 ore
1 turno notte
- 1 operatore (22.00 - 06.00)
Per un totale di 8 ore.
Infermieri, fisioterapisti e animatrici:
Parametri Infermieri nel rapporto di 1:12 (25/12 n° Infermieri 2 x 1548
ore =
3096 ore annue da garantire pari a 8,5 ore al giorno,
da
aumentare in relazione a quanto previsto nei PAI.
Sarà
utilizzato l’infermiere già presente anche sugli altri nuclei.
La
stessa cosa anche per il fisioterapista e l’animatrice che
dovranno essere garantite con un parametro di 1 ogni 60 anziani per 36
ore
settimanali.
PIANO DI LAVORO DEL MATTINO
Vengono specificati di seguito i piani di lavoro dei tre turni O.S.S. del
mattino:
- Turno (06.00 - 14.00)
Ore 6.00) Lettura consegne;
Ore 6.05) inizio alzate da solo un operatore;
Ore 7.00) inizio alzate in coppia con turno (7.00 - 13.00);
Ore 8.00) distribuzione colazione e somministrazione sino alle ore 9.00;
Ore 9.00) continuazione alzate in coppia e esecuzione 1 bagno a ospite;
Ore 9.30) consegna integrata con coordinatore, RAA, Infermiere,OSS, Fisioterapista;
Ore 9.50) pausa;
Ore 10.00) idratazione ospiti rimasti in reparto;
Ore 10.30) controllo evacuazione ospiti allettati;
Ore 11.30) distribuzione pasti e relativa somministrazione agli ospiti
rimasti in reparto;
Ore 12.30) raccolta stoviglie e relativa consegna con carrello in cucina;
Ore 12.45) messa a letto degli ospiti che hanno pranzato in sala pranzo e
sono ritornati in reparto, relativo controllo del presidio e relativa
sostituzione in caso di necessità;
Ore 14.00) fine turno.
- turno (07 - 13.00)
Ore 7.00) lettura consegne
Ore 7.05) inizio alzate con turno (06.00 - 14.00);
Ore 8.00) scende in sala pranzo e aiuta nella somministrazione della
colazione;
Ore 9.00) continuazione alzate di ospiti ancora a letto con turno (06.00 -
14.00) e relativa doccia di un ospite;
Ore 9.30) consegna integrata;
Ore 10.00) sistemazione carrelli con rifornimento presidi e rimozione sacchi biancheria e neri del materiale
assimilabili rifiuti urbani;
Ore 11.00) spolvero comodini nelle camere e rifacimento letti non ancora
rifatti;
Ore 11.30) distribuzione e somministrazione pasti agli ospiti rimasti in
reparto;
Ore 12.30) messa a letto degli ospiti per il riposo pomeridiano;
Ore 13.00) fine turno.
- turno (6.00 - 10.00)
Ore 6.00) lettura consegne;
Ore 6.05) inizio alzate con un solo operatore;
Ore 8.00) somministrazione colazione sino alle ore 9.00;
Ore 9.00) ritiro dal magazzino dei presidi e rifornimento armadi;
Ore 9.30) consegna integrata;
Ore 10.00) fine turno.
6) Delineare un sistema di monitoraggio e di
controllo della qualità del servizio. Specificare anche quali saranno gli indicatori
di qualità assistenziali da dover tenere sotto controllo.
Verrà
predisposto un piano di verifica annuale del servizio comprendente:
-valutazione documentata del
raggiungimento degli obiettivi generali e specifici del servizio;
-valutazione documentata
dell’attività annuale pianificata con indicatori di qualità riguardanti risorse
umane e strumentali, impegni della Carta dei Servizi, soddisfazione degli
utenti e reclami, clima organizzativo, aderenza alle procedure per la
appropriatezza/continuità assistenziale;
-valutazione documentata dei
risultati dei Progetti individuali (valutazione dell’efficacia) e della qualità
tecnica del servizio, con metodi adeguati;
-valutazione documentata della
gestione economica annuale (rapporto entrate/uscite);
Per migliorare
le prestazioni del servizio sarà necessario un’attenta analisi dei processi:
-GESTIONALI
-CLINICI
-ASSISTENZIALI
Vi è un’ampia esperienza
e letteratura in merito agli indicatori di qualità, ma tutti in qualche modo si
rifanno alla classificazione di A. Donabedian:
• indicatori strutturali
• indicatori di processo
• indicatori di esito (di output e di outcome)
Indicatori strutturali misurano l'insieme delle
caratteristiche o fattori strutturali necessari per garantire il processo socio
sanitario. Si fa riferimento agli aspetti
organizzativi, alle caratteristiche degli operatori e alla tipologia di
presidi, materiali e supporti tecnologici, che entrano a far parte del processo
diagnostico terapeutico - assistenziale. Gli indicatori di struttura prendono
in considerazione inoltre le condizioni ambientali ed edilizie ad esempio standard logistici; standard minimi personale;
standard ambientali; carta dei servizi; piano manutenzioni /ecc.
Gli indicatori di esito documentano
quindi il risultato del processo assistenziale. Per la programmazione e il monitoraggio delle
attività ci si avvale della valutazione
multidimensionale (almeno sul piano cognitivo, funzionale,
comportamentale e affettivo), dando atto, con l’utilizzo di specifici strumenti e scale di valutazione
validati e garantendone la somministrazione da parte di personale con
specifiche competenze e in grado di fornire gli indicatori di esito. Possono essere riferiti a una
prestazione in sé (ad esempio il numero di reclami) o una variazione indotta ad
esempio un evento avverso (caduta). Documentano una situazione finale che
acquista senso solo se confrontata con gli obiettivi posti in precedenza che
possono essere sia di natura assistenziale in senso stretto (ad esempio documentazione dei risultati degli
obiettivi dei PAI) ma anche tali da
documentare la soddisfazione dell’utente. L’esito si distingue in output e
outcome. Output s’intende il risultato
di una prestazione mentre l’outcome
è il risultato durevole globale sulla condizione dell’utente.
Sarà importante anche il monitoraggio degli
indicatori di processo che sono quelli che danno informazioni circa il fatto
che l’attività ai fini assistenziali si sia svolta o meno secondo quanto
definito in precedenza e descritto ad esempio nella procedura. Descrivono
quello che avviene all’interno della struttura e quindi in quanto descrittivi di fattori dinamici
danno una rappresentazione più o meno accurata dell’assistenza ricevuta dagli
utenti. In sostanza misurano l’appropriatezza in relazione a determinati
standard di riferimento e questo è il punto di forza identificando le non
conformità durante il processo è possibile intervenire in modo tempestivo con
azioni correttive atte al miglioramento continuo.
POSSIBILI INDICATORI
|
|
AREA DI INTERESSE
|
Indicatori
|
ULCERE DA PRESSIONE
|
·
Punteggio
medio scala di Braden
·
Tasso
ospiti con LDP (LDP > 2°grado)
·
Tasso
ospiti con LDP insorte in struttura
·
Tasso di
guarigione LDP
·
Tasso di
miglioramento LDP
|
CADUTE
|
·
Tasso
ospiti caduti
·
Tasso
ospiti caduti con conseguenze
|
INCONTINENZA URINARIA
|
·
Tasso
ospiti con catetere a permanenza
|
CONTENZIONE
|
·
Tasso
ospiti con contenzione fisica (comprese spondine)
·
Tasso
ospiti con contenzione fisica (escluse spondine)
|
BAGNI DI PULIZIA
|
·
N° medio
bagni di pulizia mensili
|
7) Impostare un piano di formazione specifico in
particolare per il personale OSS tenendo conto delle procedure richieste
dall'accreditamento.
In considerazione del fatto che la nuova struttura
dovrà adeguarsi alla normativa regionale dell'accreditamento nei servizi socio-assistenziali
e socio-sanitari disciplinato e previsto dall'art. 38 della l.r. 2/2003 e
dall'art 23 della l.r. 4/2008 e dal DGR N. 514/2009 viene impostato un piano di
formazione specifico in particolare per il personale OSS.
Pertanto si conviene che l'operatore sociosanitario
deve essere in possesso dell’attestato di qualifica ai sensi delle normative e
direttive in materia secondo i tempi stabiliti.
L'accreditamento stabilisce che nei servizi
socio-sanitari accreditati, dalla data di entrata in vigore dell’accreditamento
definitivo, almeno il 75 % del totale del personale assistenziale di base in
servizio deve essere in possesso della qualifica di OSS o delle qualifiche di
Addetto all’assistenza di base o di Operatore tecnico dell’assistenza, se in
servizio alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, e comunque
almeno il 65% deve essere in possesso del titolo di OSS.
A partire dall’1.1.2012 le due percentuali sono
elevate rispettivamente all’80 ed al 70%.
Entro il 31.12.2013 le due percentuali sono elevate
rispettivamente all’85 ed all’ 80%.
Inoltre, a partire dall’1.1.2012 Il soggetto
gestore dovrà dare evidenza di un’organizzazione che assicuri che:
- almeno il 50% del personale in servizio in
ciascun turno diurno sia in possesso della qualifica di OSS o di Addetto
all’assistenza di base o di Operatore tecnico dell’assistenza;
- il personale in servizio nel turno di notte sia
in possesso della qualifica di OSS o di Addetto all’assistenza di base o di
Operatore tecnico dell’assistenza .
A far tempo dalla data di avvio dell’accreditamento
definitivo, gli enti gestori dovranno assicurare che il personale non in
possesso della qualifica secondo i criteri prima indicati:
- abbia sottoscritto al momento dell’assunzione un
impegno contrattuale per assicurare la frequenza ad uno specifico percorso di
formazione sul lavoro per il conseguimento della qualifica di OSS; tale corso
sarà da avviarsi il più rapidamente possibile e comunque entro tre mesi
dall’assunzione e da concludersi con l’acquisizione della qualifica di OSS
nell’arco massimo di tre anni; o in alternativa stia frequentando regolarmente un percorso di
formazione sul lavoro finalizzato al conseguimento della qualifica di OSS.
Le modalità e i tempi di
formazione verranno stabiliti nel rispetto dei turni di lavoro dei singoli
operatori.
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